FEDELI ALLA FONTE
Chi ha almeno la mia età si ricorda che quello che noi oggi chiamiamo “cammino verso i sacramenti dell’Iniziazione cristiana” allora era definito come la Dottrina! Non c’era la catechesi, ossia la riflessione e la presa di coscienza della fede attraverso l’esperienza cristiana… c’erano dei contenuti che venivano somministrati, da studiare a memoria e che costituivano il fondamento della fede. È ovvio che dentro uno schema del genere la fede aveva dei connotati chiaramente definiti tali per cui ogni riflessione leggermente oltre la definizione veniva tacciata come eretico o, comunque, non conforme alla verità. Essere credenti significava credere a certe cose senza tanti se e tanti ma… Chiaro che un sistema di questo genere sarebbe per noi oggi inaccettabile… in una società come quella odierna dove l’esperienza personale e l’espressione della libertà hanno un peso determinate, ogni standardizzazione risulterebbe sorpassata! Questa sottolineatura della dimensione personale, seppure più convergente al pensiero evangelico, ha degli aspetti di debolezza: in primis la pretesa di ritenere legittimo ogni idea o pensiero individuale! Farsi una fede su misura è da sempre una finissima tentazione! Per questo l’evangelista Giovanni ricorda ai suoi fedeli: «quello che avete udito da principio rimanga in voi». L’impegno a stare alle fonti deve essere assoluto… pena la relatività di tutta la Rivelazione! Buona giornata
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