VERBUM DOMINI

«Aperuit illis» : Aprì loro la mente per comprendere le Scritture. È l’incipit della lettera apostolica che papa Francesco ha scritto per riaffermare l’importanza fondamentale della Parola di Dio nella vita della Chiesa. Sappiamo come, dal Concilio di Trento, in reazione a Lutero, la Chiesa abbia insistito maggiormente sulla presenza reale nel Sacramento dell’Eucaristia rispetto che nella Parola, velandone così, in qualche maniera, l’importanza… Bene: papa Francesco, giudicando superato il tempo della contrapposizione tra confessioni cristiane, proprio nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, ha deciso di istituire la domenica del “Verbum Domini” , mettendo in evidenza come non ci sia, nella maniera più assoluta, un aut aut tra Parola e Sacramenti ma profonda relazione e commistione! La domenica solenne del “Corpus Domini” , istituita per evidenziare la presenza viva del Risorto nel pane consacrato aveva davvero bisogno di essere integrata da una domenica che celebrasse la presenza reale di gesù nella Parola. I Sacramenti correrebbero il rischio di diventare gesti magici senza la luce che irradia dalla Parola… così, la Parola senza i Sacramenti rimarrebbe una semplice idea senza alcuna incidenza nella vita. gesù è la Parola fatta Carne: la Parola si esprime nella Carne e la Carne si racconta nella Parola! gesù lascia Nazareth e va a vivere a Cafarnao: l’evangelista Matteo descrive questo passaggio attraverso l’immagine della luce che brilla nelle tenebre. Poi, però, il salto di qualità c’è nel momento in cui gesù apre la bocca: «gesù cominciò a predicare e a dire» . È la Parola che esce dalla bocca di gesù che manifesta chiaramente la sua origine divina e inaugura la sua opera di salvezza!  Buona domenica

CHE MERAVIGLIA SAN PAOLO!

Come è riuscito a raccontare Gesù san Paolo, nessun’altro! E non l’ha conosciuto personalmente, non è stato discepolo come gli altri apostoli! È giusto che si ricordi la sua conversione perché tutti noi che viviamo la sua stessa condizione di credenti pur non avendo visto non accampiamo scuse circa la nostra scarsa capacità di raccontare la fede! Per dire di Gesù non occorre essere suoi contemporanei: è sufficiente incontrarlo vivo nei fratelli che ci vivono accanto:«“Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”».È chiarissima la sovrapposizione che gli Atti degli Apostoli fanno tra Gesù e la comunità dei cristiani perseguitati! San Paolo impatta con Gesù proprio nel momento in cui vede la fede e la nobiltà dei battezzati che uccide! Che esperienza strabiliante deve aver fatto san Paolo: Gesù era davvero vivo! La sua linfa vitale scorreva visibilmente nei suoi discepoli… erano tutti alter Christus! La nostra fede fatta di semplice consuetudine non ci ha toccato il cuore… e non può toccare nessuno… troppa tiepidezza! San Paolo era un tizzone ardente: incendiava di Gesù ogni città che visitava! La conversione di San Paolo è anzitutto teologica, prima che morale! Lontani anni luce da questa idea… Buona giornata

REGNA CHI HA IL CUORE DI DIO

Che tipo Saul: aveva promesso al figlio Gionata che non avrebbe fatto nulla di male a Davide e alla fine organizza una spedizione per cercarlo e farlo fuori! L’invidia è più forte di lui… il timore che la grandezza di Davide oscuri il suo trono lo assilla… La verità – lo vedremo –  è che Saul si è fatto un film che non esiste: Davide non ha per nulla in serbo di usurpare il trono! Si concepisce come servo a totale disposizione del regno! A dimostrare questa totale buona fede di Davide c’è il racconto che leggiamo oggi nella liturgia dove sebbene Davide avesse avuto l’opportunità per eliminare dalla faccia dalla terra Saul che lo ricorreva sui monti per ucciderlo, decide di non farlo! Davide ha davvero il cuore di Dio… tant’è che Saul, vedutosi scampato alla vendetta legittima di Davide così si esprime: «Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada?». Davide sa che il Regno gli sarà dato ma non sarà frutto della sua conquista ma dono di Dio… Saul non decadrà dal trono per la prepotenza di Davide ma per la sua inadeguatezza! Quanto ci insegna questa storia… Buona giornata

SECONDO I DONI DI DIO

Davide, inaspettatamente, riesce a vincere il duello con Golia. I Filistei, popolo forte e potente, fugge e Israele può cantare vittoria! Davide ha combattuto a nome del Re, il suo successo non è personale ma di tutto il Regno. Saul è contento per l’astuzia e la valorosità di Davide, ma, come tutti i politici, vorrebbe gli fosse attribuito il risultato raggiunto… Succede che la spontaneità delle donne che ballano e che cantano faccia sgorgare dal cuore queste parole: «Ha ucciso Saul i suoi mille e Davide i suoi diecimila». Mai l’avessero detto! Dare più credito a Davide che a Saul? Inammissibile… Davide da eroe, agli occhi di Saul diventa l’antagonista! Tutti quelli che hanno un culto sfacciato di sé finiscono con il detestare chiunque mostra qualità particolari… vedi Caino e Abele, Giuseppe e il suoi fratelli, Gesù ed Erode… Le donne non hanno misconosciuto le opere di Saul, le hanno lodate! Ma insieme hanno lodato quelle più numeroso di Davide! Ognuno ha i suoi meriti, ognuno ha i suoi doni, non ha senso voler essere i primi sempre in tutto! Se ognuno di noi imparasse a riconoscere i propri risultati un dono di Dio, smetteremmo di alimentare la contrapposizione e la competitività… Buona giornata