PORTARE LA CROCE

Seguire Gesù è la cosa più entusiasmante che mi è capitata nella vita! Io non riesco proprio a capire chi non rimane affascinato dal Vangelo… c’è una bellezza tale da rimanere tutta la vita a bocca aperta in contemplazione! Eppure, devo ammettere, non è una passeggiata. Il Vangelo ha dentro delle esigenze che fanno rabbrividire… a volte sembra fare richieste esageratamente oltre la normale portata della volontà umana… a volte sembra perfino cozzare frontalmente con il buon senso… D’altra parte, Gesù non ha per niente nascosto questo paradosso: «Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo». Nella sequela cristiana c’è da portare una croce! C’è da trascinare il peso di scelte che umiliano, mettono da parte, squalificano al mondo… istintivamente verrebbe da fare proprio l’opposto di quanto richiesto: amare i nemici? Ma neanche… Porgere l’altra guancia? Ma neanche… Essere piccoli? Ma neanche… Perdonare sempre? Ma neanche… Amare chi non ci ama? Ma neanche… È in queste cose così feriali che emerge la diversità del vangelo e che pone la necessità di portare la croce, ossia di prendere la strada che porta alla morte di sé! Bellissimo… ma non scontato! Solo con la sua forza… Buona giornata

ESSERE CRISTIANI

A volte viene il pensiero: ma che cosa bisogna fare per essere dei veri cristiani? Sottinteso c’è l’idea che essere cristiani è un’opera della volontà… In realtà per essere cristiani non bisogna fare un bel niente, bisogna ricevere il battesimo, ossia bisogna essere immersi nella morte e risurrezione di Gesù! Occorre essere imbevuti della vita e del pensiero di Cristo fino ad essere assimilati a Lui e diventare Lui! Per cui per essere cristiani, non bisogna fare niente ma essere semplicemente quello che si è, figli nel Figlio! È così che Paolo ai cristiani di Corinto scrive questa cosa: «chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione». In sostanza: ognuno faccia quello che deve fare nella maniera propria di chi è costituito corpo di Cristo! Un cristiano agisce connanturalmente alla sua condizione, non deve obbedire ad alcuna norma esterna! Certo è che avrà sempre aperto il conto con il proprio uomo vecchio… pertanto, occorrerà lottare con le pieghe maligne che si hanno nel cuore e chiedere al Signore aiuto e sostegno nella lotta… Se c’è una cosa che il cristiano deve fare, potremmo dire, è non smettere di invocare pietà per la propria condizione di peccato… Buona giornata

L’AMORE FIORISCE IN DIO

È giusto che ciò che si fa lo si faccia senza secondi fini, solo perché lo si ritiene giusto! Sul principio nulla da eccepire… sulla realtà, forse, c’è da ammettere che non è così scontato! Un qualche riscontro, sotto sotto, lo si desidera sempre. D’altra parte, noi non siamo l’origine del bene né dell’amore: se non abbiamo qualcosa in entrata, è difficile che riusciamo ad avere qualcosa in uscita… La gratuità assoluta è solo di Dio! C’è un “trucco”, insegnato da Gesù, che val la pena utilizzare:  «Riceverai la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti», il premio eterno! Ebbene sì: avere la consapevolezza che ogni atto d’amore ha una ricaduta sulla nostra vita eterna non è indifferente! Una motivazione di questo tipo riesce ad ovviare all’esigenza di ottenere un qualche riscontro alla nostra generosità! Per me è essenziale: pensare che gli atti di bontà non si perdono ma fioriscono in Dio mi rende possibile operare nella carità con il sorriso sulle labbra anche a fronte di indifferenza e disprezzo! Fa niente quello che pensa il mondo, l’importante è quanto pensa Dio! Davvero, capisco quanto sia difficile perseverare nella bontà per chi non ha fede… potremmo forse dire che su questo punto ci giochiamo la credibilità della nostra fede! Buona giornata

LO SGUARDO DI DIO

Come ci immaginiamo lo sguardo di Dio su di noi? Non rispondiamo troppo velocemente, come fanno i bambini, esprimendo quello che abbiamo più volte ascoltato dalla predicazione o dalla catechesi… Proviamo a guardarci dentro seriamente: noteremo che lo sguardo realmente percepito non è quello amorevole e accogliente che a parole decantiamo ma, piuttosto, uno sguardo inflessibile e giudicante! È molto marcata nel nostro cuore l’immagine stereotipata di un trascendente normativo e meritocratico… Per ripulire questo immaginario ci è necessario leggere e rileggere il Vangelo per cogliere tutt’altra modalità dello sguardo di Dio sull’uomo: Gesù ha gli occhi costantemente puntiti su ciò che il mondo non vede, perché è ai margini, perché non conta, perché è ormai fuori dai canoni di salvezza prestabiliti… Gesù vede la vedova che mette qualche spicciolo nel tesoro del tempio, Gesù vede il cieco che mendica lungo la strada, Gesù vede la donna che gli ha toccato il mantello, Gesù vede la vedova che piange il figlio unico esanime, Gesù vede Zaccheo sul Sicomoro… lo sguardo di Gesù va a cercare ciò che è perduto, ciò che è nascosto agli occhi del mondo, per rivelare che a Dio nulla è nascosto! Non solo: lo sguardo di Dio non è mai volto a scovare chi pecca per rimproverarlo o minacciarlo ma a riportare in vita chi è dimenticato ed esiliato dal mondo! «Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Come cambia la nostra vita se prendiamo coscienza di questo sguardo così buono! Non ci nasconderemmo più come Adamo ed Eva… ma verremmo allo scoperto, così come siamo, implorando con tutte le forze pietà e salvezza… Buona Domenica