PRIMA L’ASCOLTO

Marta e Maria, sorelle di Lazzaro e amiche di Gesù, diverse l’una dall’altra, capaci di slanci di conversione eccezionali. Parlano di loro sia l’evangelista Luca che l’evangelista Giovanni. Nel brano che leggiamo oggi nella liturgia Marta sembra fare una figuraccia nel suo lamentarsi nei confronti di Maria: Gesù la corregge amabilmente, sollecitando la sua conversione… Potremmo quasi vedere il parallelo di Marta e Maria negli apostoli Pietro e Giovanni: il primo più immediato e il secondo più riflessivo. Non si può dire che uno sia più bravo dell’altro, perché entrambi amano il Signore con tutto il cuore… semplicemente occorre riconoscere alcune priorità che non si possono assolutamente marginalizzare. Nelle parole di Gesù emerge chiaramente che nella dinamica della sequela cristiana il primato va dato all’ascolto! Chi ascolta riconosce una dipendenza… si pone in un atteggiamento di obbedienza… Solo chi ascolta Gesù può adattare il cuore alle sue proposte! Chi non ascolta non farà altro che andare avanti di testa propria! Marta non è cattiva: semplicemente non si da tempo per ascoltare il Signore! Si affanna al suo servizio, alla maniera delle schiave, e si vede sfuggire la sua identità filiale! Maria, al contrario, sta in ascolto… ai piedi di Gesù! Lei ha capito… Buona domenica

SALVATI

«Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo». Gesù guarisce tutti quelli che lo seguono! Noi che ci troviamo alla sequela di Gesù siamo tutti dei guariti! Anche se non ce ne rendiamo conto, siamo stati catapultati in una visione del mondo totalmente nuova rispetto a chi non ha avuto accesso al Vangelo! Le idee di una amore per sempre, di un perdono ad oltranza, di una attenzione all’altro, del rispetto del povero… non sono parte della nostra natura umana! Non sono o non saranno mai mozioni spontanee del cuore! Nel profondo siamo tutti egoisti e individualisti: è Gesù che ci ha salvati e ci ha fatto affacciare allo sguardo che si ha dal Cielo… Gesù ci ha reso possibile pensare ed agire da figli di Dio! È una cosa bellissima, che quando ci riesce ci riempie di gioia! Ma la bella notizia non è quando noi riusciamo ad agire in questa maniera, ma la bella notizia è che Dio non è come noi ed è capace di un amore ad oltranza verso l’uomo! Quando noi e i nostri compagni di viaggio sbagliamo abbiamo la gioia di un perdono ad oltranza… è il metodo educativo di Dio! Dare fino all’ultimo… meraviglioso! Buona giornata

CRISTIANI PER GRAZIA

Non sei cristiano se non vai a messa tutte le domeniche… non sei cristiano se non ti sposi in Chiesa… non sei cristiano se mangi la carne il venerdì… non sei cristiano se usi gli anticoncezionali… e chi più ne ha più ne metta! Chi non ha sentito almeno una volta una di queste affermazioni? È ciò che genera una concezione religiosa dell’avvenimento cristiano! I farisei guadavano ai discepoli di Gesù e li additavano perché non rispettavano la legge del riposo sabbatico: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Avevano colto delle spighe nel giorno di sabato perché avevano fame… Gesù li inchioda immediatamente: prima viene la vita, dopo la legge! La legge o è a servizio della vita o non ha senso di esistere! A Dio non interessano minimamente i sacrifici e le rinunce degli uomini: è l’amore che gli sta a cuore! Sarà l’amore a esprimere le leggi necessarie alla custodia del vero, del buono e del bello! Tutte le pratiche citate all’inizio hanno un senso e una bellezza: ma solo se sono l’espressione di un amore ricevuto e di un amore donato! Nessuno è cristiano perché osserva delle leggi… e, insieme, nessuno è cristiano se non le osserva… si è cristiani perché figli amati e perdonati! Buona giornata

IL NOME DI DIO

Conosciamo tutti il secondo comandamento: “Non nominare il Signore Dio tuo”. Quello che ci è stato insegnato è che, in sostanza, significa “Non bestemmiare”, cioè non attribuire al nome di Dio epiteti o aggettivi impropri. E va bene… A partire dal brano dell’Esodo che leggiamo oggi e che ci narra la rivelazione di Dio a Mosè attraverso un roveto ardente, vorrei sottoporre una ulteriore prospettiva: Mosè disse «Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?. Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”». Dio dice a Mosè: non pretendere di dare un nome a Dio! Nella Genesi si dice che Dio incarica l’uomo di dare il nome a tutte le cose create… tra queste non c’è Dio! A Dio, l’uomo non può dare il nome perché non lo possiede, non lo conosce fino in fondo, gli sfugge sempre! Tant’è che Dio suggerisce a Mosè per far conoscere il suo nome di far riferimento alla storia dei Padri. Ciò che si conosce di Dio è l’esperienza che se ne è fatta: quella è una garanzia della sua identità! A partire da come Dio si è mostrato con il popolo d’Israele lungo il suo cammino storico si può dedurre quale sia il “nome” di Dio… Il nome di Dio è l’esserci, il chiamarsi in causa, il mettersi in gioco! Questa è la garanzia per l’obbedienza del popolo a Mosè! Ed è anche la nostra… Buona giornata

L’OPERA DI DIO

Che senso ha la nostra vita? Che cosa siamo chiamati a fare nel breve tempo che abbiamo a disposizione? Quanto possono incidere le nostre scelte personali? Chi non si è mai posto domande di questo genere? Chi non ha percepito un senso di finitezza estremo nella considerazione della propria persona? Eppure, la nostra vita può effettivamente essere un capolavoro, un’opera d’arte unica! Generalmente non nella realizzazioni di propri desideri o ambizioni ma nell’adesione all’iniziativa libera e sorprendente di Dio! L’originalità della nostra vita non sta certamente nei progetti che noi inseguiamo ma nei disegni che Dio sta schizzando su di noi! La nostra grandezza sarà corrispondente alla nostra capacità di leggere l’iniziativa di Dio… e non sarà una operazione a tavolino, ma richiederà un discernimento, una attenzione meticolosa agli accadimenti, una docilità alla quotidianità della vita! Stiamo leggendo la storia di Mosè: di certo non avrebbe mai voluto né pensato di andare a liberare Israele schiavo in Egitto! Dio lo interpella e lo chiama a realizzare il suo piano di salvezza… Com’è la reazione? «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te». Timore, paura… Dov’è la forza? In Dio! Quando si lascia fare a Dio, tutto diventa un effluvio di Grazia! Buona giornata