LA GIOIA DELLA FEDE

Ieri sera ho avuto un colloquio con una persona che rispetta chi crede ma li ritiene troppo dogmatici, chiusi nelle proprie certezze, ancorati a una verità forte che non permette alcun confronto. Sosteneva pertanto che il metro di conoscenza più adatto fosse il dubbio: il mettere in discussione ogni pensiero in modo tale da essere effettivamente liberi… Faccio una fatica immensa stare a parlare con questi presupposti! Non capisco che senso possa avere! Qualora uno arrivasse anche a dimostrare la verità di un pensiero, per principio dovrebbe negarlo… mah… Leggendo le parole di Gesù nel Vangelo di oggi mi hanno illuminato: «Vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno”». È inutile mostrare segni a chi è chiuso nel pregiudizio,,, così che è inutile parlare a chi nega un qualsiasi criterio veritativo… Sapete cosa mi viene da dire? Che credere è uno spettacolo! Che credere mi fa felice! Che credere è di una bellezza inenarrabile! Che credere significa avere una casa dove dimorare… pur uscendo ogni giorno con la curiosità di conoscere e meravigliarsi! Buona giornata

LA BEATITUDINE

Parliamo di beatitudini. Cosa ci fa pensare questo termine? In che cosa consiste la beatitudine secondo il nostro sentire? È fuori dubbio che si tratta di un termine che non appartiene al linguaggio corrente… non è comune sentire dire “sono nella beatitudine” … Non si tratta di un semplice sentimento, è di più! Parla di una dimensione più profonda: per questo facciamo fatica a fare nostra questa espressione. forse il sinonimo che più si avvicina al termine “beatitudine” è “Pace”, non nel senso di quiete ma di sicurezza, di fiducia, di abbandono. È beato chi, in sostanza, ha posto la sua vita in Dio così che niente più lo intimorisce: né la povertà, né la fame, né il pianto, né la persecuzione… tutto è possibile “in Colui che da la forza”, direbbe san Paolo. Il profeta Geremia – che ascoltiamo nella prima lettura – esprime questa idea con queste parole: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo… benedetto l’uomo che confida nel Signore» . Il punto d’equilibrio della beatitudine è in Dio! Non c’è condizione umana che possa dirsi beatificante… si possono avere sensazioni di piacere, di benessere, di soddisfazione, ma non beatitudine! Gesù dice: «beati voi, poveri… beati voi, che ora avete fame… beati voi, che ora piangete… beati voi, quando gli uomini vi odieranno…» . Dove risiede la beatitudine nelle persone che vivono in tali condizioni? Risiede in quel “voi”! Chi sta davanti a Gesù e ascolta la sua Parola, lo conosce e lo segue è un “bEATO”! È nello stare con Gesù che si sperimenta la pace più vera… Buona domenica

L’UOMO PREVARICATORE

Il racconto del peccato originale è per me un capolavoro unico, c’è una ricchezza di significati impressionante. Ogni volta che lo leggo trovo qualcosa che mi stupisce. Oggi la mia attenzione è caduta su questa espressione: «L’uomo chiamò sua moglie Eva». Che c’è di strano, potrete pensare… Eppure, c’è in questa denominazione l’origine di tanti disequilibri che ancora non riusciamo a registrare… Se ricordate, una volta creati il cielo e la terra, le stelle ed il sole, i pesci e gli animali, Dio ha creato l’uomo e lo ha posto al centro del giardino come signore e custode. All’uomo ha affidato il compito di dare il nome a tutte le cose. Dare il nome significa esercitare una sorta di dominio, possedere… ebbene: alla donna l’uomo non aveva dato un nome! Stava di fronte a lui alla pari, in una interdipendenza stupefacente! Dopo il peccato, invece, ecco che Adamo dà il nome alla donna! Ecco la strisciante azione del nemico che si insinua nel cuore dell’uomo che comincia a grandeggiare, a darsi un primato, a imporre il proprio ruolo… Tutte le perversioni e le cattiverie che oggi vediamo perpetrate alla donna hanno qui la loro origine! Il maligno non a altro che alterare l’armonia pensata da Dio! Occorre vigilare… Buona giornata

NON GIOCHIAMO A NASCONDINO

Chi di noi non ha giocato una volta a nascondino? Era dura trovare chi dovesse andare a cercare… tutti volevano fare quelli che si nascondono! È solo un gioco e trovare dei collegamenti inequivocabili con la scena del peccato originale raccontata dalla Genesi è piuttosto azzardato. Però una similitudine la si può trovare: l’uomo si nasconde e Dio va a cercarlo… Fare “Dio” è complicato: quante volte capitava che non si riuscisse a concludere il gioco  perché chi doveva cercare non trovava tutte le persone che si erano nascoste… A nascondersi, al contrario, viene facile, si ha una creatività impressionante nella individuazione del posto più segreto… Ci sono dei particolari nel racconto della Genesi che non si possono sovrapporre esattamente al gioco del nascondino: la prima è che Dio non va a cercare l’uomo ma semplicemente lo chiama! Dio non è la guardia che ama stanare l’uomo nel suo peccato per punirlo ma è il Padre che invita il figlio all’uso responsabile della libertà. Dio chiama l’uomo alla relazione… La seconda è che a Dio non c’è luogo che gli sfugga! L’uomo non troverà mai un nascondino così protetto da sfuggire a Dio. È bellissimo il salmo 138 che dice: «Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti». Basta nasconderci… è un gioco inutile con Dio! Tanto vale venire alla luce e lasciarci guidare dall’amore… Buona giornata

SANTI CIRILLO E METODIO E SAN VALENTINO

Per la Chiesa oggi si celebra la festa dei santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa. Per il mondo oggi è la festa di San Valentino, patrono degli innamorati. Si può far festa per entrambi i motivi. Da una parte due uomini capaci di portare la fede in territori non evangelizzati con grande intelligenza e con sforzo encomiabile di inculturazione. Andare in missione e rendere le persone uguali a sé è una operazione scontata e banale… andare in missione e mostrare come Gesù già ci ha preceduto dentro modi di vivere e di interpretare l’esistenza è ben più complesso e impegnativo! Ecco: Cirillo e Metodio hanno fatto di tutto affinché Cristo fosse annunciato ma fosse rispettata la cultura e la tradizione dei popoli incontrati. Non è una prassi ordinaria… pensiamo alla globalizzazione della cultura, dell’economia, della tecnica: tutti devono allinearsi ad uno standard predefinito come vincente! L’autonomia e l’autodeterminazione non hanno più cittadinanza! Dall’altra parte san Valentino: che bello poter far festa all’amore! Cos’è l’amore? È un semplice fatto chimico? È una semplice emozione? È un sentimento passeggero? No: per noi l’amore è l’esperienza più profonda della comunione! Due innamorati gioiscono nel trovare tanta corrispondenza nell’altro! Si tratta di un’esperienza che interpella e diviene mandato… per questa decisione preghiamo anche san Valentino! ce n’è bisogno! Buona giornata