NON DECIDE LA MAGGIORNANZA

San Paolo era il fondatore di diverse chiese. Nei suoi viaggi desiderava sopra ogni cosa far conoscere Gesù. Si esponeva al ridicolo, all’insulto, alla denuncia, al linciaggio ma niente lo tratteneva dal rendere partecipe il numero maggiore possibile di persone dell’evangelo! Ovviamente, le persone che lo ascoltavano e aderivano alla fede erano sempre una piccolissima porzione della società… si stabiliva però un affiatamento così solido da fare comunità e da distinguersi radicalmente dal resto della società! San Paolo desiderava che i cristiani si attenessero a regole e a norme esistenziali totalmente diverse da quelle della maggioranza, segnando così i contorni di una identità ben precisa. I cristiani avevano un modalità di giudicare la realtà e le cose che, inevitabilmente differiva dalla maggioranza… Non è per nulla facile pensare di comportarsi in maniera diversa dalla maggioranza… a volte viene la tentazione di conformarsi alla mentalità comune e sdoganare scelte e prospettive contrastanti con il vangelo, fino al punto di  assumere come criterio di giudizio della realtà non il Vangelo ma l’etica comune! San Paolo si dichiara totalmente contrario: «uno di voi è in lite con un altro, osa forse appellarsi al giudizio degli ingiusti anziché dei santi?». Il vero giudizio non è mai quello umano ma quello di Dio… e chi meglio dei santi ne conosce la bellezza? Buona giornata

PRIMA LE PERSONE

Nelle Lettere di san Paolo si notano alcune prese di posizione che oggi farebbero certamente scalpore: la scelta di appartenere al Corpo di Cristo sanciva la necessità di un rispetto assoluto di alcuni comportamenti, pena la scomunica. Sentite la perentorietà di queste parole pronunciate nei confronti di un uomo sospettato di incestuosità: «questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore». Fa impressione tale durezza, tuttavia è evidente come lo scopo di Paolo è la conversione, non l’esclusione in sé. Come sapete, papa Francesco, ci sta aiutando ad andare verso una Chiesa più accogliente, con atteggiamenti sempre più inclusivi, favorendo il recupero dei peccatori attraverso l’esercizio dell’amore incondizionato. Non si tratta di una deroga al peccato, quasi che comunque ci si comporti e si viva, va sempre bene… semplicemente, una presa di posizione troppo tranciante, nel clima culturale di oggi, non favorirebbe un recupero al Vangelo delle persone. Certamente vedete anche voi come nella Chiesa si assista ad una tensione tra chi è per una linea più dura e chi per una più morbida: ciò che a me sembra necessario è la salvaguardia dello scopo! Che gli uomini si salvino! Forse la pedagogia del caso per caso anche qui non farebbe male… Buona giornata

APRIRE GLI ORECCHI

Qual è il primo comandamento di Dio? «Ascolta Israele!». Il primo comandamento, la prima urgenza che Dio comunica all’uomo riguarda il mettersi in relazione con Lui. Perché? Perché è la condizione della salvezza! Se noi ascoltiamo il Signore, usciamo da noi stessi, dalla dittatura del nostro io, e iniziamo una vera storia di liberazione! Tra i primi miracoli che Gesù compie c’è proprio la guarigione del sordomuto: è la malattia per eccellenza per un pio israelita! Non poter ascoltare la Parola di Dio significa essere privati della grazia più grande… Gesù si mette accanto a chi non sente e con gesti di attenzione personale apre gli orecchi all’ascolto! Nel Battesimo abbiamo conservato questo gesto di Gesù nel segno chiamato proprio “Effatà”, che significa “apriti!”: si implora da Dio la grazia affinché il neonato possa ascoltare la Parola e non sentirsi smarrito nel cammino complicato della vita! Non dobbiamo essere troppo ingenui nel pensare che ascoltare sia una cosa facile ed immediata: spesso e volentieri noi ci illudiamo di ascoltare, in realtà, sentiamo da Dio e dagli altri solo ciò che desideriamo ascoltare! Alla fine le parole a cui diamo credito sono quelle che preventivamente abbiamo giudicate degne… ascoltare prevede un’apertura a 360°… occorre che Gesù ancora si prenda cura di noi! Buona domenica

IN MARIA UNA NUOVA STORIA

La liturgia oggi ci fa guardare alla natività di Maria! Tutto ciò che si festeggia di Gesù lo si festeggia anche di Maria! È una cosa bellissima: significa che in Maria l’opera di Dio Padre si è compiuta perfettamente! E qual è l’opera? Salvare tutti gli uomini, riammettendoli alla relazione filiale! In Maria il il volere di Dio di portare tutto e tutti in Cristo è realizzato! Già la nascita di Maria è evento di salvezza: la sua nascita non è per la morte ma per la vita! Maria non nasce come erede di Adamo ma già fa parte del mondo nuovo! Di coloro che amano Dio e non hanno paura di Lui… tanto da dire di sì immediatamente, senza riserve, alla chiamata! Maria non si nasconde perché non teme Dio, sa che Lui la ama e ogni sua richiesta non potrà che essere per il bene… Proprio come dice san Paolo: «noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio». Non è che se uno ama Dio allora si trova spianata la strada, senza difficoltà, come fosse un merito… No! Chi ama Dio affronta ogni situazione con la certezza di non essere mai abbandonato! Questa è la visione della fede… Buona giornata

 

p.s. Ricordiamo tutte le mamme che questa mattina chiederanno la benedizione del loro grembo gravido… perché siano rese partecipi della stessa gioia di Maria

LA SAGGEZZA DELLA STORIA

È normale che i giovani si sentano un po’ i padroni del mondo! Quando un giovane si affaccia sulla scena del mondo, soprattutto dopo aver affrontato degli studi, gli pare di avere in mano tutte le soluzioni ai problemi possibili ed immaginabili! È la storia, anno dopo anno, a tarpare l’orgoglio e ad affinare le lame della presunzione… Purtroppo, noto che molti adulti faticano a crescere e mantengono la saccenteria giovanile di chi pretende di avere la verità in tasca e il diritto di dire l’ultima su tutto e su tutti: mi spiace tanto, perché, di per sé, l’anzianità dovrebbe portare più saggezza, pacatezza, equilibrio. Mi piace molto quanto san Paolo suggerisce alla comunità di Corinto: «Non vogliate giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà». Molto bello: è bene astenersi da giudizi perentori! È normale e direi doveroso avere i propri punti di vista e le proprie considerazioni ma è bene mantenere la riserva per cui il giudizio autentico sulla realtà non lo potrà che fare il Signore! Il cammino di fede che facciamo nella Chiesa ci da modo di poter discernere il bene e il male: è una vera grazia perché ci è di aiuto nella conversione! Cerchiamo tuttavia di non presumere di essere giusti… potremmo sbagliarci di grosso! Buona giornata