IL BACIO AL CROCIFISSO

Oggi è la Festa del Crocifisso! Sento i ricordi degli anziani, quando il paese si fermava… quando la processione del pomeriggio era interminabile… quando i papà portavano i bambini in braccio a baciare il Crocifisso… Si vorrebbe rieditare la storia, ma oggi è diverso! Qualcosa oggettivamente non ha funzionato: se le nuove generazioni non avvertono l’importanza di questa festa è perché non ha colpito il cuore… O forse perché non si sentono più così decisive le radici… La festa del Crocifisso a Rovellasca è anzitutto identità! Oserei quasi dire che come l’Europa rinnegando le sue radici cristiane non è più Europa, così Rovellasca rinegando il bacio del Crocifisso non è più Rovellasca! È un male questo? Io credo di no! Come sempre, i cambiamenti sono una opportunità per ridare dignità a ciò che nel tempo l’ha persa! Tocca a noi, oggi, ridire l’importanza di questo gesto! Non vale più – come forse valeva un tempo – dire: “si è sempre fatto così, quindi si fa”… Oggi è richiesta una ragione diversa… Ci si può chiedere con Gesù: «Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?»… Poi, però, vanno dati dei perché… e non possono farlo i preti da soli… Buona giornata

UNA VITA PIENA DI PROVE

«Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza». Non c’è vita che non debba affrontare delle prove! È inutile che sogniamo una vita perfetta, senza problemi, tutta in discesa… quando tutto sembra andar bene, appena meno ce lo si aspetta, ci cade addosso una tegola pesante, da tramortire ogni certezza ed evidenza! La “perfetta letizia” c’è nel momento in cui riconosciamo nella prova una possibilità e non un ostacolo! Ogni prova ha una via d’uscita… non ci sono situazioni invalicabili! Tutto sta in chi riponiamo la nostra forza! Questo è il problema: se la poniamo in noi stessi o negli uomini arriveremo prima o poi a misurarci con il fallimento e la morte! Se la poniamo in Dio tutto fa curriculum! Le prove sono il bagaglio della vita! Le persone che hanno affrontato più prove sono le più sagge, hanno il sapore della vita! Celebreremo oggi l’unzione degli infermi a molti anziani e ammalati della nostra Comunità: la Sapienza nascosta nel cuore di queste persone consiste nella resa fiduciosa e serena al Colui che è il Signore dell’inizio e della fine! Non c’è paura in chi confida nel Signore: venite a vedere se non è così! Buona giornata

INCLUSIONE DIVINA

Grazie a Dio la lebbra è quasi stata debellata dalla faccia della terra! È un male terribile: decompone il corpo prima di morire… è come se uno fosse sepolto vivo! Essendo una malattia particolarmente contagiosa, un tempo, era combattuta con l’isolamento degli ammalati dal resto della comunità… Mosè aveva pure prescritto che i lebbrosi gridassero ad alta voce: «Immondo! Immondo!»! Era stato un passaggio forse indebito: da malattia era diventata condizione peccaminosa! Gli immondi erano tali per il culto e, quindi, per Dio… era così che i lebbrosi erano stigmatizzati come la morte radicale: esclusi dagli uomini ed esclusi da Dio! Gesù non accetta una classificazione di questo tipo: il lebbroso non è rifiutato da Dio! Anzi: Dio gli è compagno! Nel Vangelo di Marco Gesù «tocca» il lebbroso, si contamina, e diventa lui stesso “impuro”, tant’è che viene cacciato dalla città e va a vivere nel deserto… Non c’è uomo che Dio non voglia raggiungere! Il sogno di Dio è e rimarrà sempre l’inclusione! L’uomo esclude, ma Dio no! Bellissima la reazione del lebbroso: invitato a stare zitto e a non raccontare il miracolo si mette a dirlo a tutti! Chi è salvato non può che testimoniare! E noi che pensiamo di doverci impegnare per dare testimonianza… che tristezza… Buona domenica

ATTENZIONE AGLI IDOLI

Salomone tradì il Signore. Per questo il suo Regno fu diviso e la parte maggioritaria fu affidata a Geroboamo. Passarono pochi anni e anche Geroboamo si allontanò da Dio e fece costruire templi a divinità diverse per evitare che il popolo continuasse a salire per il culto al Tempio di Gerusalemme. Il potere cerca di rendere funzionale il divino al proprio tornaconto ma non gli è possibile: ciò che non è dio si rivela come tale e fa implodere tutto! Sentite un po’ come l’agiografo descrive il destino del Regno di Geroboamo allontanandosi da Dio: «Tale condotta costituì, per la casa di Geroboàmo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra». Questa considerazione ci deve far pensare… Anche il potere occulto del mondo che tiene le redini dei popoli sta facendo di tutto per togliere di mezzo Dio creando idoli di ogni specie… non ci dobbiamo aspettare qualche punizione divina! Dio non agirà mai contro le sue creature… Tuttavia grande sarà la rovina dell’umanità che esautora Dio dalla vita  delle persone! Senza Dio l’uomo perde se stesso! Non si comprende più… è in balia dei propri istinti e della propria natura… e l’unità e la comunione diventano un vero e proprio miraggio… pensiamoci… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Luigi che ritorna alla terra da cui fu tratto in attesa della risurrezione

GESTI E PAROLE

L’evangelista Marco è eccezionale nella descrizione dei miracoli di Gesù. Nella sua stringatezza mette davanti agli occhi del lettore la scena: parole e gesti che si sposano in maniera sublime. Non usa solo parole Gesù per compiere la sua rivelazione ma anche gesti: non si possono disgiungere le une dagli altri! L’opera di Dio non è un semplice insegnamento così come non è un intervento diretto senza spiegazioni… Da qui deve prendere le mosse tutto il movimento dell’evangelizzazione: la Chiesa non può accontentarsi di compiere gesti di carità così come non può limitarsi all’annuncio della Parola! La tentazione ricorrente a cui il mondo sottopone la Chiesa è quella del pragmatismo, dell’operatività, della concretezza… così come il rischio che la Chiesa vive nel suo interno è quello della autoreferenzialità, del rubricismo, del formalismo… I due poli hanno bisogno di essere continuamente coordinati! Da parroco sperimento fortemente questa fatica della coniugazione dei gesti e delle parole nella preparazione e nella celebrazione dei Sacramenti! Avverto come la gente chieda ancora i gesti sacramentali ma abbia completamente chiuso le orecchie all’ascolto della Parola che li svela nel loro mistero… È così che i Sacramenti senza la Parola svuotano la fede: non parla più, non racconta più Dio… Recuperiamo la stretta unità tra gesto e Parola… Buona giornata