L’immagine della vigna è utilizzata spesse volte nella Sacra Scrittura. È considerata congeniale per rappresentare il valore
che l’umanità ha agli occhi di Dio. La vigna richiede cura attenta e permanente: ecco l’atteggiamento proprio di Dio nei confronti dell’umanità. A fronte di una cura così meticolosa, la Bibbia mette in risalto la sistematica indifferenza e infruttuosità dell’uomo…
È evidente dalle pagine bibliche che la vigna è proprietà di Dio. Non si tratta di una proprietà acquistata nel suo rigoglio ma nella sua più sordida condizione… solo un amore strabordante poteva giustificare la presa in carico di una vigna così devastata e corrotta! Eppure, gli occhi di Dio sono così: si volgono agli scarti, alle marginalità, alle povertà estreme, per poterle risollevare e farle splendere nel loro splendore primigenio.
Se la vigna è verdeggiante e rigogliosa è solo perché è stata oggetto di cura da parte di Dio. Senza il suo intervento sarebbe rimasta un deserto… la vigna è ignara delle cure del vignaiolo, le pare di fruttificare per virtù propria! Non c’è inganno più grande: ritenersi pieni di vita in forza di se stessi…
Israele, vigna scelta, più volte è incorsa in questo tranello del maligno… Qual è la scelta di Dio? Non è quella di vandalizzare la vigna ma quella di mandare vignaioli esperti per evitarne la rovina… ma tutti sono stati respinti! Che scelta rimane se non lasciare la vigna e piantare una vite nuova? Gesù è la vite nuova piantata nel campo di Dio: chi viene innestato in Lui porta frutto! Perché? Perché Gesù è in comunione con il Padre! Obbedisce alla sua Parola perché conosce il suo amore… Non ci sono cristiani o ebrei o altro: o siamo innestati in Cristo o non c’è possibilità di vita! Buoma domenica