Fin dai primi secoli, la Chiesa – valorizzando un sentimento diffuso nella cultura antica (pietas) e radicato nella natura umana – ha coltivato la memoria orante dei fedeli defunti, illuminandola con la fede in Cristo, morto e risorto, primogenito di quelli che risorgono dai morti (Col1, 18). Unito alla sua morte nel Battesimo, ogni fedele inizia a camminare con lui in una vita nuova (cf. Rm 6, 3-4); di conseguenza, anche il legame tra quanti sono ancora pellegrini sulla terra e coloro che già sono passati da questa vita è fondato sulla comunione nella stessa carità di Dio e del prossimo (Lumen gentium, 49). La pratica di dedicare un giorno alla preghiera per tutti i defunti nacque nei monasteri, dov’è attestata fin dal secolo VII. La sua diffusione venne ulteriormente favorita dall’abbazia francese di Cluny e dai moltissimi monasteri da essa fondati in tutta Europa, che collocarono tale commemorazione al 2 novembre, con un significativo legame alla solennità di Tutti Santi.