«Gesù gli disse: “Vuoi guarire?”». Ma che domanda è? Proviamo ad immaginare la condizione di quel povero ammalato che da trentotto anni cercava di immergersi nella piscina di Siloe per guaire e non ci riusciva, talmente era seria la sua gravità… Era ovvio che volesse guarire! Eppure. Il fatto che Gesù chieda un consenso alla guarigione significa che i suoi miracoli non sono prodigi ma gesti di relazione e di coinvolgimento! Gesù da la forza, offre il suo aiuto, ma chiede la collaborazione e l’impegno di chi gli sta davanti! Nessuno può guarire senza la propria disponibilità… Questa verità è evidente nei casi delle varie dipendenze alcool, droga, sesso, gioco d’azzardo: se una persona non si decide di uscirne non c’è verso e strategia per portarlo fuori dal suo tunnel! È evidente in questi casi ma la logica è la stessa anche nei peccati più ordinari: riconoscere la propria malattia e il bisogno della cura sono gli elementi imprescindibili per un cammino di guarigione! La domanda “vuoi guarire”, certamente, Gesù la pone anche a ciascuno di noi… Sappiamo dove necessita un cambiamento in noi? Desideriamo l’intervento della Grazia? Ci lasciamo portare da Gesù laddove Lui ci porta? Tante domande che attendono una risposta sincera… Buona giornata