Non so dire quanto durerà ancora la Chiesa così come la conosciamo… giorno per giorno vediamo come si assottigli il numero di giovani e di adulti che scelgono di condividere una vita secondo in Vangelo dentro parrocchie e movimenti… c’è come un senso di fastidio e di repulsione verso ogni realtà che abbia una fisionomia ecclesiale. Esistono, al contrario, molti giovani che sposano le cause principali del Vangelo quali la giustizia, la carità, la solidarietà, e si mettono in gioco in prima persona… l’importante è che non abbiano alcun carattere che sappia di istituzione. È un tempo  che ha queste caratteristiche e non va rifiutato… va, invece, letto e interpretato! È una “parola” preziosa che scuote le coscienze dei pastori e invita a chiedersi come mai di tanta distanza percepita dai giovani nei loro confronti. Lo scopo che i pastori si devono prefiggere non è quello di mantenere il più a lungo lo status quo ma quello di buttare all’aria tutto ciò che fa da tappo all’esperienza autentica della salvezza operata da Gesù! Non si deve aver paura: Gesù si spinge molto oltre: «viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio». L’importante è che in ogni situazione si presenti siamo pronti a dare la vita… da ogni morte, una nuova pasqua! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Giuseppina che oggi consegniamo alla terra nell’attesa della sua risurrezione