«Io guardai, ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto da una parte e dall’altra e conteneva lamenti, pianti e guai». È una delle visioni di Ezechiele, forse la più famosa. La Parola di Dio, ormai lo sappiamo, è la storia che si compie. Dio parla e tutto esiste. Il fatto che Ezechiele debba mangiare “lamenti, pianti e guai”, significa che pure queste condizioni sfavorevoli sono costitutive della vita dell’uomo. Vanno mangiati, masticati, assimilati… Noi preghiamo sempre affichè Dio ci difenda da ogni situazione di difficoltà e di prova ed è giusto! Però, nel momento in cui la prova arriva l’atteggiamento corretto non è quello di ribellarsi e di strapparsi le vesti… occorre chiedersi quale ruolo ha nella crescita della nostra vita filiale… Gesù ha cercato di allontanare il calice amaro, poi, però, l’ha bevuto! Era necessario al compimento dell’opera della salvezza questa sua disponibilità a “divorare” la volontà di Dio. Le nostre tribolazioni non sono parentesi da dimenticare ma spazi di rivelazione. Se imparassimo a stare dentro con più coscienza e discernimento nelle fatiche della vita ne avremmo grande vantaggio… invece, ci disperdiamo nella lamentela e nel pessimismo più totali… Buona giornata