Dio ha ordinato a Mosè di fare perenne memoria della liberazione dalla schiavitù attraverso un rito ben preciso: «Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne». Anche Gesù lo ha celebrato. Gesù non compie un rito nuovo, diverso, alternativo: no! Celebra proprio lo stesso rito e lo compie! Se il rito antico ricordava un atto del passato, semplicemente per non dimenticare e rendere grazie a Dio con fedeltà, il rito nuovo di Gesù è un atto che si compie nell’oggi, è attualizzazione dell’opera di Dio! Ogni volta che mangiamo il pane e beviamo il vino siamo resi partecipi della Pasqua di Gesù! Uniti a Lui oltrepassiamo la morte ed entriamo nella vita! Non è possibile non commuoversi nell’ascoltare queste parole di Gesù: «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine»: l’amore di Gesù non ha mai un termine! Sia nell’ordine del tempo che dell’intensità! Pensiamo alle generazioni di persone che hanno vissuto di Cristo lungo la storia… è una schiera infinita di uomini e donne che non è possibile contare… tutti amati sino alla fine! E noi oggi… come non essere grati! Buona giornata