Ho visto piangere mio padre e mia madre pochissime volte ma il ricordo è stampato  nella mia memoria in maniera indelebile: le lacrime sul volto di persone care scavano il cuore… Immagino la stessa cosa – forse di più – quando un padre e una madre vedono un figlio piangere… si contraggono le viscere e l’aria si fa rarefatta, manca il respiro! Oggi leggiamo queste parole del Vangelo di Luca: «Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa». Mi vengono due considerazioni: da una parte penso ai sentimenti di Gesù… un uomo che ha dato tutto per rivelare il volto buono di Dio, lo stesso che ha guidato Israele fuori dalla schiavitù d’Egitto, e come risposta ha il disprezzo e il rifiuto! Dall’altra, penso ai miei sentimenti, di fronte a questo uomo che piange: c’è dentro anche un po’ della mia indifferenza, un po’ della mia resistenza, un po’ della mia negligenza… sento il bisogno di chiedere perdono! Di alzarmi e dire a Gesù: “Ti voglio bene! Grazie per quello che hai fatto e fai per me!”… Sentimentalismi inutili? Non so… Penso all’esortazione di papa Francesco che auspica una vera rivoluzione della tenerezza: sì, ci sto! Ce n’è davvero bisogno di tenerezza! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Mario che si è spento dopo lunga malattia