Leggevo in questi giorni le dichiarazioni di un personaggio che oggi va per la maggiore che sosteneva una esagerazione la festa del Natale riferita a Gesù. Diceva: “Certo, Gesù è stato un grande uomo ma niente di più! Ridicolo credere veri i miracoli a lui attribuiti: tutto è semplicemente impossibile perché non dimostrabile scientificamente”.

Che dire? Fintanto che la realtà viene letta con i semplici parametri della prova sperimentale è chiaro che l’ambito della conoscenza risulta molto limitato! Se tutto è ridotto ad una pratica incentrata sul mero individuo non è possibile supporre l’intervento di un altro da sé…

Il mistero dell’Incarnazione è proprio il superamento della visione individualistica della realtà: «il Verbo si è fatto carne», Dio è entrato nell’umano. Significa che l’uomo è inabitato da Dio, agisce con Dio, compie ogni cosa in Dio! Ogni cosa che l’uomo fa è un miracolo è un dono reso possibile da chi dà la vita!

Gesù rivela l’uomo a sé stesso! L’uomo non è carne da macello ma è vita votata all’eternità! Viviamo la storia non da individui che hanno bisogno di affermare se stessi per stare a galla ma da figli di Dio che condividono con i fratelli il dono di essere amati e il dono di poter amare! Tutta un’altra storia!

Il Natale, pertanto, è una festa originalissima perché non mette al centro Gesù come individuo, né come solo uomo né come solo Dio, ma persona! Il Natale è la festa di Dio che è con l’uomo e dell’uomo che è con Dio! È una festa che non mette sul piedistallo nessuno al posto di un altro ma esalta tutti dentro una autentica comunione!

L’evangelista Giovanni scrive: «Dio nessuno lo ha mai visto»! Certo che è così! E nessuno mai lo vedrà finchè lo si considererà un individuo! Dio lo si vede solo “con”, “in”, “dentro” l’altro! Per vedere Dio occorre andare oltre se stessi…