La solennità che oggi celebriamo è così definita dal Messale: SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO. Subito noi siamo portati a pensare, correttamente, al pane e al vino irrorati dallo Spirito Santo che manifestano il Corpo e il Sangue di Gesù, ma c’è di più. Sarebbe bene che vivessimo questa memoria liturgica strettamente connessa al mistero della risurrezione: Cristo è vivo e si mostra nel Corpo e Sangue dell’umanità che forma la sua Chiesa!

L’ho detto e scritto un mare di volte e vorrei tanto che tutti lo comprendessimo: il pane e il vino sono “frutto della terra e del lavoro dell’uomo”, ossia, sono il dono di Dio unito all’opera dell’uomo… sono la sinergia del divino e dell’umano nella comune cura della vita dell’uomo. Sono espressione del dono di sé di Dio e dell’uomo e sono segni inequivocabili dell’Amore.

Portati sull’altare “diventano il Corpo e il Sangue di Cristo”: il nostro amore vissuto viene unito all’amore perfetto del sacrifico di Cristo e viene portato al Padre. Noi e Cristo siamo così uniti da diventare un solo Corpo con Lui! Il Pane e il Vino consacrati sono il Corpo e il Sangue di Cristo, Lui il Capo e noi le membra!

Quando mangiamo di quell’unico Pane ci nutriamo dell’amore di Dio e dei fratelli… e pure noi stessi siamo nutrimento per loro! Quel Pane e quel Vino non sono stati donati per stare davanti a noi ma per essere mangiati! Gesù prega il Padre perché noi diventiamo una sola cosa, come Lui è nel Padre e il Padre è Lui!

L’Eucaristia che ogni domenica celebriamo è un fatto dinamico che continuamente opera la nostra santificazione, assimilandoci sempre più a Cristo, affinchè nel Pane e nel Vino ognuno di noi celebri il proprio “darsi da mangiare”, alla maniera di Cristo…