Di Dio si parla con troppa superficialità e a vanvera! Mi spiace sentire discorsi di basso profilo su Dio… gente che pretende di avere la mente talmente illuminata da poter sentenziare sul senso delle cose e della realtà! Un po’ di pudore e di ritegno non farebbero male… Parlare di Dio richiede preghiera, profondità, pacatezza, modestia, riflessione, intimità, umiltà… proprio a partire da questi sentimenti si evince come ogni discorso su Dio non può arrogarsi il diritto della ultimatività! Di Dio si può balbettare… ed eventualmente si può riferire a partire dalla rivelazione! Coerenti con questi ragionamenti sono le parole che ci sono tramandate da parte di Giobbe: «In verità io so che è così: e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio? Se uno volesse disputare con lui, non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille». Spesso mi vengono alla mente le ultime parole di San Tommaso – forse il più grande teologo speculativo di tutti i tempi – poco prima di morire: invitato a dire ancora qualcosa di Dio dopo gli innumerevoli scritti diceva: “Sunt palea!”… “Sono paglia”… da bruciare, rispetto alla grandezza del mistero di Dio! Occorre più umiltà quando si pronuncia il nome di Dio… Troppo grande… e noi non comprendiamo! Buona giornata