Non c’è storia: nella vita si cade e ci si rialza, ci si ferma e ci si riavvia, si distrugge e si costruisce… non esiste nulla di sempre uguale: ogni realtà dipende da molteplici incognite, in primis il gioco della nostra libertà! È fuori dubbio, però, che quando si arriva ad un apice, difficilmente si riesce a rimanervi oltre un certo tempo… capita sempre qualcosa che fa precipitare! Così come è fuori dubbio che quando si tocca il fondo si ha nel cuore il desiderio e la voglia della risalita! Israele è un esempio mirabile di questa dinamica, descritta bene anche da queste parole che ascoltiamo oggi nella liturgia: «Ora, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato». Il popolo, prostrato nella polvere del suo esilio, ricomincia a cercare e chiedere l’intervento di Dio! Io credo che questa esperienza sarà anche la nostra! Stiamo camminando a prescindere da Dio… sempre di più sono visibili le bassezze di cui l’uomo è capace senza Dio… Torneremo a sentirne il bisogno! E allora risaliremo la china della salvezza… Buona giornata