Siamo in una situazione davvero complessa. Da una parte, le comunicazioni che ci vengono dalle autorità segnalano un’alta problematicità dell’epidemia da corona virus; dall’altra c’è un percepito dalla nostra condizione attuale di totale estraneità al caso, al punto che le misure adottate paiono abnormi. Mettere insieme questi due aspetti non è sempre facile: si passa dalla paura e dal panico alla superficialità e al qualunquismo. Occorre moderazione ed equilibrio. Certo è che la condizione della finitezza umana, in queste situazioni, si fa sentire con una perentorietà impressionante… L’attesa di risposte dal mondo della scienza è alta ma le risposte sono prevalentemente delle ipotesi e dei tentativi. L’orgoglio dell’uomo moderno ha sostanzialmente cancellato il ricorso al Signore: troppo banale… cosa d’altri tempi… La superbia registrata nel giardino dell’Eden è di una attualità stringente: Adamo vuole arrangiarsi da solo, ritiene di non aver bisogno di Dio! Come risuonano puntuali le parole di Gesù che leggiamo oggi nel Vangelo: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto». Perché non riusciamo a chiedere? Perché non bussiamo? Perché ci intestardiamo a fare tutto da soli? Dio sta aspettando il nostro grido… Buona giornata