Conosco la storia di Giona quasi a memoria. Eppure, ogni volta che la rileggo mi fa sorridere. Trovo che riesca a descrivere molto bene e in maniera davvero originale la nostra umanità, proprio in quelle pieghe più paradossali e assurde che la caratterizzano. Giona sa benissimo che quanto il Signore gli chiede è giusto e doveroso… eppure non lo vuole fare! È come se fosse attratto proprio dal contrario. E così, invece di andare a Ninive va dalla parte opposta a Tarsis. Nel percorso scelto, ovviamente, tutto va male, al punto da rischiare la morte. Ma Dio conosce il cuore di Giona e gli da un’altra chance. Nonostante questo non scatta nel suo cuore il desiderio di obbedire: la proposta di Dio di partecipare alla sua gioia per la conversione dei niniviti non lo accalora per nulla! Gli basta tirare a campare e salvaguardare la propria pelle… pensate, leggiamo oggi nella prima lettura: «Giona provò una grande gioia per un ricino».  proprio così quello che ci accade: chiamati a gioire per cose grandi ci accontentiamo per piccole corrispondenze ai nostri bisogni immediati! Dio voleva far festa con Giona per uomini e donne salve e Giona prova una grande gioia per un po’ di ombra che un ricino gli fa in un pomeriggio assolato… la droga dei surrogati! Pensiamoci… Buona giornata