San Paolo ha compreso che tutto si può capire solo a partire da Cristo: ogni cosa si illumina alla luce che irradia da Lui! Tutto assume il suo giusto valore: non c’è niente di inutile e di vano in ciò che Dio ha creato, tutto serve per realizzare il suo disegno di salvezza! È chiaro che niente deve essere assolutizzato, altrimenti l’idolatria è inevitabile! Le parole inorridite di san Paolo che leggiamo oggi nella Lettera ai Romani potrebbero tranquillamente essere ripetute oggi alla stessa identica maniera: «hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili». Quando non si possiede il criterio attraverso il quale considerare il creato, tutto è esaltato, a seconda della sensibilità individuale… allora c’è chi venera il personaggio dello sport o dello spettacolo in voga al momento; c’è chi si innamora del proprio cane o del proprio gatto; c’è chi sacralizza la natura e pone l’uomo a suo servizio; e più ne ha, più ne metta! Non è difficile notare come la perdita di fede abbia portato l’uomo ad aggrapparsi a cose che vengono da Dio e sono finalizzati alla sua conoscenza… ma non sono Dio! L’equivoco fa tanto male… Buona giornata