La liturgia della Chiesa non è casuale: c’è un disegno preciso, un senso definito a tutto ciò che fa e propone! Così, il fatto che nel Tempo di Pasqua, si legga in maniera continuativa il Libro degli Atti, è per una motivo ben preciso: significa che Gesù risorto ora vive nella Chiesa, nella comunità dei battezzati che lo testimonia. È così che nella pagina che ci è proposta oggi vediamo Pietro e Giovanni che guariscono lo storpio che chiede l’elemosina davanti al Tempio: proprio come Gesù all’inizio della sua vita pubblica guarisce un paralitico, cioè rimette in cammino chi è fermo, così i discepoli reduplicano il miracolo per esprimere il loro totale riferimento al Maestro. La Chiesa non deve fare nulla di nuovo, non deve inventarsi chissà quale strategia di annuncio… deve semplicemente ripetere ciò che ha fatto Gesù! È splendido come è raccontato l’incontro tra Pietro e lo storpio: è tutto un gioco di sguardi, di attenzione, di cura, di interesse. E poi la novità: lo storpio allunga le mani come se dovesse ricevere ancora un elemosina che gli permettesse di tirare avanti ancora quel giorno…  al contrario, si vede annunciata la salvezza! «Nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Questo è il miracolo: Gesù è venuto a portare una guarigione integrale… ce ne siamo resi conto? Buona giornata