Il tempo liturgico incalza la vita del credente. È un dono grande il fatto di poter scandire lo scorrere dei giorni attraverso degli stimoli e delle mete precisi. Senza tappe liturgiche il tempo sarebbe piatto… tutto sarebbe legato alla sola nostra iniziativa… non sarebbe mai una risposta ad una chiamata! Così la quaresima si configura come un invito pressante di Dio alla conversione, al cambiamento, alla radicalità! Non si tratta di aggiungere qualcosa a quello che facciamo ordinariamente, ma di dare ad esso profondità! La conversione non sta nella moltiplicazione degli impegni ma nella rivoluzione del cuore: far sì che il cuore ritorni ad essere di Dio e non nostro! Efficace in questo senso è il richiamo del profeta Gioele: «Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio». La conversione attiene all’intimità, alla profondità della nostra coscienza. Fare delle prove di forza a partire dal nostro impegno favorisce semplicemente il nostro orgoglio… Crearci delle oasi di silenzio e di ascolto della Parola sarebbe un bellissimo impegno quaresimale! Successivamente, a partire dalla Parola, rispondere con dei semplici atti di adesione. Occorre lasciarci raggiungere da Dio! Non il contrario… sarebbe solo inseguire i nostri idoli… «Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio». Buona quaresima