Quando entro in confessionale ho come unico scopo quello di farmi segno dell’amore accogliente e premuroso del Padre nei confronti di tutti i figli che fanno ritorno a casa! Non c’è peccato o situazione che mi scandalizza… chi pecca soffre! Non ha bisogno di ramanzine o sentenze ma di speranza, di rilancio, di fiducia! Purtroppo, però, ci sono casi limite nei quali non mi è possibile assolvere! L’accoglienza e la consolazione sono per tutti, ma non l’assoluzione! A volte, è necessario dilazionare il tempo della assoluzione per permettere ai penitenti cammini di conversione e di revisione della vita! Non è facile… dire “non ti assolvo” è sempre una fatica! Tuttavia, non si può bypassare quanto nel Vangelo Gesù ricorda «Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli». Gli obiettivi è bene che vegano ribaditi adeguatamente e per tempo… solo così si inaugura un principio virtuoso di cambiamento! Occorre diffidare nei confronti di chi con faciloneria offre l’accesso ai sacramenti senza una adeguata preparazione! Significa che un po’ di lavoro su se stessi val sempre la pena farlo! Al momento opportuno l’assoluzione sarà una inevitabile conseguenza. Buona giornata