In confessionale mi capita spesso di sentir dire dai penitenti: sono un peccatore però non saprei esattamente che cosa confessare. A questo livello potremmo dire che quanto ci dice Giovanni nella sua Lettera è rispettato: «Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi». Il problema è che, nella maggior parte dei casi, la convinzione è che i propri peccati sono poca cosa rispetto a quelli che commettono certuni! È un criterio che non possiamo accettare: ciò che noi facciamo difformemente alla verità – fosse anche una piccola mancanza – va riconosciuto e chiamato per nome! Avere una giusta coscienza del proprio male è il primo passo della conversione… non tanto perché così possiamo impegnarci per cambiare e operare dei miglioramenti, quanto perché ci dispone ad una accoglienza misericordiosa nei confronti degli altri! Chi relativizza troppo facilmente le proprie mancanze non riuscirà mai a riconoscere la larghezza del perdono di Dio! Penserà che tutto quello che fa è scusabile fino a ritenersi un giusto… niente di più antievangelico! Non posso finire di ringraziare il Signore per avermi dato una consapevolezza così chiara del mio peccato da ritenere i peccati dei miei fratelli sempre più scusabili dei miei! Che grande notizia la misericordia quando ci tocca il cuore… Buona giornata
RICONOSCERSI PECCATORI PERDONATI
Dic 28, 2019 | Don
2 Commenti
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Grazie per la testimonianza. Infatti.
Viviamo in un epoca dove il malato pretende di curare il sano. Tutto ciò non è un paradosso, ma è abominio!
Mi potete aiutare a giudicare più a fondo cos’è il MISTERO DELL’INIQUITÀ e L’ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE???
Grazie infinite, luigi
Caro Luigi, non sono in grado di darti una risposta qualificata.
In rete puoi trovare delle spiegazioni di persone ben più preparate di me al riguardo.
Buon cammino