«Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto». Di quale chiamata parla? Di quella che noi chiamiamo vocazione? Direi di no! Qui la chiamata riguarda tutta la comunità cristiana di Efeso. Mi sembra interessante questo dato: noi che di solito impegnati ci occupiamo di capire quello che dobbiamo fare come individui siamo orientati a considerare la nostra condizione comunitaria! Se ci pensiamo, tutto il nostro sforzo, fin da quando siamo ragazzi, consiste nel trovare un modo per realizzare noi stessi… difficilissimamente pensiamo a come il nostro contributo personale possa essere messo a servizio dei fratelli per uno scopo più grande del nostro mero interesse! Si tratta di una vera rivoluzione copernicana: san Paolo esorta «conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace». Cosa significa? Ogni cristiano è bene che giochi la sua vita affinchè si rafforzi e si manifesti pienamente l’unione e la comunione! Forse dobbiamo reimparare tutti a pensare meno da individui e più da persone in relazione perchè non esiste un bene che possa essere solo il nostro! L’uomo è felice solo quando si mette a servizio degli altri, guardando più all’interesse dell’insieme che della parte! Trovo che abbiamo proprio perso questa caratteristica propria della nostra vocazione… Buona giornata
p.s. Una preghiera per Dino che ha terminato la sua corsa e si appresta ad incontrare il Signore della vita
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