Nelle Lettere di san Paolo si notano alcune prese di posizione che oggi farebbero certamente scalpore: la scelta di appartenere al Corpo di Cristo sanciva la necessità di un rispetto assoluto di alcuni comportamenti, pena la scomunica. Sentite la perentorietà di queste parole pronunciate nei confronti di un uomo sospettato di incestuosità: «questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore». Fa impressione tale durezza, tuttavia è evidente come lo scopo di Paolo è la conversione, non l’esclusione in sé. Come sapete, papa Francesco, ci sta aiutando ad andare verso una Chiesa più accogliente, con atteggiamenti sempre più inclusivi, favorendo il recupero dei peccatori attraverso l’esercizio dell’amore incondizionato. Non si tratta di una deroga al peccato, quasi che comunque ci si comporti e si viva, va sempre bene… semplicemente, una presa di posizione troppo tranciante, nel clima culturale di oggi, non favorirebbe un recupero al Vangelo delle persone. Certamente vedete anche voi come nella Chiesa si assista ad una tensione tra chi è per una linea più dura e chi per una più morbida: ciò che a me sembra necessario è la salvaguardia dello scopo! Che gli uomini si salvino! Forse la pedagogia del caso per caso anche qui non farebbe male… Buona giornata