«Pregando, non sprecate parole come i pagani». Tutti gli uomini hanno in sè l’istinto della preghiera. Perchè? Perchè riconoscono di avere bisogno. Il bambino prega il papà e la mamma… il giovane prega l’amore della sua vita… l’adulto prega il suo cliente o il suo datore di lavoro… l’anziano prega ogni persona che gli passa accanto… Tutta la vita si gioca dentro una supplica a qualcuno che ci sta di fronte perchè ascolti e si faccia prossimo. L’esperienza porta a riconoscere che ci sono desideri e bisogni che nessuno può garantirci e allora la preghiera si apre a Colui che tutto può. Esistono, però, uomini che a fronte del bisogno si chiudono in se stessi e si intestardiscono nell’affrontare e nel risolvere i problemi da soli, senza il contributo di nessuno. Una sorta di dimostrazione di forza, di onnipotenza, che, inevitabilmente porta con sè tante fatiche, affanni e solitudini. Da queste semplice e banali osservazioni ne deriva che la preghiera non è la serie infinita di parole ma è l’espressione della condizione di dipendenza e di relazione di cui siamo caratterizzati! Si possono dire tante parole a Dio e, alla fine, non attendere nulla da Lui! Occorre pregare con il cuore di chi si fida e si affida… Buona giornata
p.s. Una preghiera per Agostina che corona la sua vita nell’incontro con il Padre
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