Abbiamo riflettuto non poco nei giorni scorsi sul rinnegamento di Pietro: ci siamo riconosciuti anche noi nella stessa condizione di pusillanimità, di codardia, di infedeltà… Facciamo in fretta a farci un po’ di sensi di colpa, a piangerci un po’ addosso, magari a chiedere anche un po’ perdono… ma da un anno all’altro, tra le Pasque si susseguono, che cosa vediamo mutare in noi? Io credo, dal punto di vista dei nostri tradimenti, più o meno rimaniamo stazionari! Ed è proprio così! Perché il nostro cuore è malato! Noi no siamo persone che da cattive diventano brave… non è questa l’opera della Pasqua! Proviamo a vedere Pietro dopo la Pasqua e, soprattutto dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo. Dice la pagina degli Atti degli Apostoli che leggiamo oggi: «Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò». Pietro, come Gesù, è in piedi, ha la posizione del risorto! E non ha più paura: parla ad alta voce e annuncia la Pasqua di Gesù! Non dice: “Ho fatto una cosa sbagliata ma ora prometto di non farla più! Sono cambiato, sono più bravo”… Non ci interessa la fedina penale di Pietro! Di certo, Pietro non è più quello di prima  … e si vede! Che meraviglia… Buona Pasqua