Ieri sera abbiamo celebrato l’inizio della Pasqua. Tant’è che la celebrazione non ha avuto la solita conclusione “La Messa è finita: andate in pace”. Siamo NELLA Pasqua del Signore. Gesù per “passare da questo mondo al Padre” non fa un trasferimento solo con il pensiero o solo con l’anima ma con tutto se stesso, compreso il corpo! la Lettera agli Ebrei ci aiuta a comprendere bene questo mistero: «Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì». La Pasqua di Gesù, il suo passaggio, ha a che fare con il torchio della morte. È troppo importante questo mistero perchè rivela anche a noi la modalità attraverso la quale noi siamo aggiunti alla sua Pasqua! Le suppliche, le forti grida, le lacrime sono necessarie alla riscoperta della nostra figliolanza: un figlio non è sottratto dalla lotta della libertà e dell’amore! Un figlio conosce la propria natura proprio nel momento della massima distanza dal Padre… Non c’è ambito in cui il Padre e il Figlio sono così vicini come nella croce… impressionante! Buona Pasqua