Se leggiamo Giovanni abbiamo un certo stile… se leggiamo Paolo ne abbiamo un altro… se leggiamo Giacomo un altro ancora… è sempre lo stesso Vangelo ma ognuno lo annuncia a partire dalla propria umanità. È bello che sia così! Dio ha un profondo rispetto della carne ed entrando in essa la ispira ma non la annulla! Devo ammettere che quando leggo Paolo mi ci ritrovo molto nella sua immediatezza, nella sua emotività, nella sua perentorietà… Non ci sono le mezze misure: quello che sente lo esprime, non ha freni, sia nei suoi slanci affettuosi sia nel suoi terribili rimproveri… Di certo non si può dire che Paolo fosse uno a modo, un cultore di Giovanni Della Casa… Una cosa emerge: una passione per il Vangelo smisurata: «Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo»! Che bella questa cosa… solo un innamorato può affermare una cosa del genere! «Tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io»: l’annuncio del vangelo è funzionale alla sua conversione! Come è vero… tanto più si osa trasmettere il Vangelo quanto più si viene trasformati interiormente! Il Vangelo diventa carne annunciandolo! Buona giornata