Avrete certamente sentito come le parole del nuovo ministro della famiglia circa l’identità della famiglia come realtà costituita da padre, madre e figli, sia stata avversata e subito stigmatizzata come irrispettosa delle cosiddette “famiglia arcobaleno”… Oggi non si può più dire quello che si crede se è difforme dal diktat delle lobby “culturali” emergenti! Mi ha colpito molto come il ministro Fontana abbia risposto affermando il suo convincimento a partire anche dalla sua appartenenza nella fede in Cristo! Che senso ha che chi è rappresentate di un pensiero radicale possa vantare la sua appartenenza e chi è cristiano no? Bene ha fatto Fontana a dichiarare il suo pensiero che è il pensiero di gran parte dei cittadini italiani! Leggendo il brano della lettera di san Paolo a Timoteo mi è sembrato di trovare convergenza a questo pensiero: «Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo». Occorre che da cristiani la smettiamo di vergognarci! Di nasconderci! Di renderci accettabili! Se evitiamo sempre la strada della sofferenza e del dissenso non faremo mai un buon servizio alla verità! Forse è il tempo di un nuovo martirio, meno sanguinoso ma pur sempre sanguinante… Buona giornata