Chi di noi non ha giocato una volta a nascondino? Era dura trovare chi dovesse andare a cercare… tutti volevano fare quelli che si nascondono! È solo un gioco e trovare dei collegamenti inequivocabili con la scena del peccato originale raccontata dalla Genesi è piuttosto azzardato. Però una similitudine la si può trovare: l’uomo si nasconde e Dio va a cercarlo… Fare “Dio” è complicato: quante volte capitava che non si riuscisse a concludere il gioco  perché chi doveva cercare non trovava tutte le persone che si erano nascoste… A nascondersi, al contrario, viene facile, si ha una creatività impressionante nella individuazione del posto più segreto… Ci sono dei particolari nel racconto della Genesi che non si possono sovrapporre esattamente al gioco del nascondino: la prima è che Dio non va a cercare l’uomo ma semplicemente lo chiama! Dio non è la guardia che ama stanare l’uomo nel suo peccato per punirlo ma è il Padre che invita il figlio all’uso responsabile della libertà. Dio chiama l’uomo alla relazione… La seconda è che a Dio non c’è luogo che gli sfugga! L’uomo non troverà mai un nascondino così protetto da sfuggire a Dio. È bellissimo il salmo 138 che dice: «Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti». Basta nasconderci… è un gioco inutile con Dio! Tanto vale venire alla luce e lasciarci guidare dall’amore… Buona giornata