Un ritornello che noi cristiani abbiamo appreso nell’educazione catechistica del passato è questo: “Occorre mettere in pratica il Vangelo“. Tant’è che capita spesso sentire espressioni del tipo: “Bella questa cosa ma metterla in pratica è difficile!”. Qual è l’equivoco? Che il Vangelo è una serie di norme e precetti da imparare e da attuare con la nostra buona volontà. Chiaro che se così fosse quale sarebbe la differenza tra la Torah ebraico o il Corano islamico? Il Vangelo è Buona notizia, cioè salvezza donata gratuitamente dal Padre all’uomo per mezzo di suo figlio Gesù! È Gesù che mette in pratica la volontà del Padre e procura agli uomini una vita nuova! Ci devono far pensare queste parole di Gesù: «Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo». Il problema non è il mettere in pratica, il problema è l’ostilità: «Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno». Che tipo di condanna sarà? La constatazione di aver vissuto malamente, senza gioia e senza pienezza, benchè nel Vangelo c’erano tutte le indicazioni per una vita piena! Il Signore, allora, porti a compimento l’opera che ha iniziato! Buona giornata
p.s. Una preghiera per Giannino che dopo aver lottato a lungo con il Covid si è abbandonato alle mani del Signore
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