Siamo al rush finale dell’anno liturgico e la Parola ci invita a considerare la serietà della nostra vita in ordine al compimento. Il mondo ci porta a concentrarci sull’attimo e sul presente e rischiamo di perderci in questioni irrilevanti senza tener conto che il caso serio della nostra esistenza è il Regno di Dio, è l’opera di Dio che agisce affinchè Cristo sia tutto in tutti! Noi credenti siamo i primi che devono vigilare perchè la fede sia espressione di un attento ascolto del Signore e non l’affermazione della nostra verità. Questo versetto dell’Apocalisse sia monito per una seria verifica: «Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore». Questa tentazione è propria di tutti coloro che dalla fede passano alla religione… Ha fatto così il popolo d’Israele nel momento in cui, dopo aver seguito il Signore nel deserto obbedendo alla sua Parola, ha iniziato a costruirsi leggi e norme da osservare senza più tener conto della Parola viva di Dio! L’Apocalisse richiama la comunità di Efeso che, benchè sia stata capace di grandi sacrifici per Cristo, ora ha perso il suo “primo amore”… Non c’è più Gesù davanti ma le proprie veirtà… da riflettere…

 

p.s. Una preghiera per Delia ed Enza che compiono la loro vita in Cristo