C’è un versetto del Salmo 125, che mi piace tantissimo, che recita: «Nell’andare se ne va  piange portando la semente da gettare ma nel tornare viene con giubilo portando i suoi covoni». Si tratta del racconto di Israele che va in esilio, triste e avvilito, e poi torna, pieno di gioia, ricco dell’esperienza vissuta. È quella che spesso definisco la “dinamica pasquale“, ossia la certezza che non c’è morte che non preluda a una vita… la morte non sarà mai l’ultima parola! La stessa cosa è quella che Gesù dice ai discepoli prima di salire al cielo: «Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». Certo che il distacco da Gesù è difficile e destabilizzante ma non c’è nulla da temere: lo Spirito santo apre strade di bellezza inaspettate! Gesù arriva a dire ai discepoli che “faranno cose ancora più grandi delle sue”! Non si deve mai disperare dentro una prova: è normale avvertire un po’ di disagio ma guai a precludersi le novità sorprendenti di Dio! Anche a Gesù la passione sarà sembrata una prova troppo dura ma grazie ad essa si è spalancato a noi il cielo, mostrando l’amore smisurato del Padre per noi! Dopo il pianto c’è sempre la gioia… dopo il temporale c’è sempre il sole… Buona giornata