Giacobbe, dopo il suo lungo esilio dalla terra del padre Isacco, decide di ritornare e affrontare il fratello Esaù al quale aveva sottratto con l’inganno prima la primogenitura e poi la benedizione. Ovviamente ha molta paura della reazione del fratello: chissà se lo accoglierà o lo respingerà malamente? La strategia scelta è quella di far andare avanti per primi le bestie, i figli e le mogli… lui, invece, sta nelle retrovie. Giacobbe deve attraversare il fiume Iabbok ma il passaggio non si presenta per nulla scontato! Tutti i passaggi dalle acque sono simbolicamente delle pasque, dinamiche di morte e risurrezione, lotta e tenacia… pensiamo al passaggio del Mar Rosso… Là la lotta era con l’esercito del faraone qui è con Dio stesso! I passaggi da una condizione ad un altra richiedono sempre lotte, tensioni, fatiche: l’importante è tener duro! Giacobbe deve combattere contro se stesso… ha le sue paure, le sue resistenze, i suoi ripensamenti… L’unico che lo può tirar fuori dalla sua condizione di precarietà è la benedizione di Dio! Se Dio è con Lui, chi sarà contro di Lui? Anche Dio, tuttavia non da benedizioni a prezzi di saldo, esige una partecipazione, un coinvolgimento umano! Giacobbe è maestro indiscusso in questa dinamica… Buona giornata

 

 

p.s. Una preghiera per Giovanna che entra nella piena comunione con il Padre