La profetessa Anna «aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni». Come sempre, nei racconti degli evangelisti, i dettagli hanno un significato più profondo che il semplice dato di cronaca. Anna viene dalla tribù di Aser, la più piccola di Israele, ed è la rappresentazione del piccolo resto d’Israele che è rimasto fedele a Dio nonostante le deportazioni e le schiavitù. È davvero significativo: è molto di più il tempo che Anna passa senza marito che con lui, ma non ha mai smesso di rimanergli fedele. Questa cosa mi fa venire in mente il buio della fede attraversato da tanti santi: san Giovanni della Croce, Santa Teresina di Lisieux, Santa Teresa di Calcutta… che dramma amare Dio e non sentire minimamente per anni la sua presenza consolante… Dirà Gesù: «con la perseveranza salverete la vostra anima». Ci credo fermamente! Immagino che tutti noi passiamo dei periodi di silenzio… di dubbio… di sconsolazione… Arriva il giorno che Anna sperimenta al Tempio, un giorno esattamente come gli altri, ma che è riempito della luce del Signore! Per questa luce vale la pena vivere, lottare, perseverare, pregare… Dio è fedele! Buona giornata