«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro»: accogliamo di buon grado questo invito di Gesù! Davvero siamo stanchi e oppressi: ci sembra di dover sempre fare un mare di cose… Non è un ritornello costante “sono stressato… non ne posso più… non vedo l’ora delle vacanze”… Perchè siamo così presi da mille faccende? Perchè corriamo in maniera tanto compulsiva? Non sappiamo fermarci, ci sembra di dover salvare il mondo… crediamo di doverci assicurare il futuro grazie ad un lavoro pressante e costante… ma alla fine, come leggiamo nel Libro di Isaia oggi: «Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento». Sì, l’esperienza ricorrente è che, a fronte di tanto correre, non è che ne ricaviamo chissà quale risultato! Spesso si vive attendendo la pensione ma non ci si rende conto che gli anni del vigore passano: si brucia vita nell’attesa di una vita diversa, ma questa vita che abbiamo è l’unica a nostra disposizione! Qual è la soluzione a questa ossessiva corsa ad un compimento che vorremmo darci con le nostre mani? La soluzione è l’abbandono fiducioso in Colui che porta ogni cosa alla sua pienezza! Rallentiamo da questa corsa che non ci porta da nessuna parte… lasciamo fare a Dio! Buona giornata