Ascolto spesso gente arrabbiata con la vita… ognuno avverte le proprie disavventure come le più ingiuste e le più gravi… sembra che i problemi, le malattie e la morte possano toccare gli altri e mai noi! Sono soprattutto i cosiddetti credenti che, maggiormente, gridano allo scandalo e dicono: “nonostante la fedeltà nella preghiera e nella pratica i malanni non si calcolano! Che valore ha la fede, allora?”… Lasciamoci provocare da queste parole: «Se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, si sarebbero convertite». Proviamo a pensare: ma quanto bene abbiamo ricevuto nella vita? Quante occasioni ci sono capitate nelle quali abbiamo goduto della benedizione di Dio? Sembra che per tutto ciò che di buono ci è capitato non ci sia memoria… che il bene sia semplicemente scontato! Occorre imparare ad osservare con più attenzione quanto di bene e di buono accade nei nostri giorni: non c’è giorno “normale” nel quale non dover esprimere gratitudine per tutto quello che si è ricevuto! La vita è forse scontata? Il respiro è scontato? Il camminare, il parlare, il sentire, il mangiare, il dormire, sono scontati? Non dovremmo forse considerare che sono di più i giorni belli che i giorni grami? Ad ognuno l’ardua sentenza… Buona giornata