Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come li indurirono i vostri padri pur avendo visto per quarant’anni le mie opere“, così leggiamo oggi dalla Lettera agli Ebrei. Si può vedere, sperimentare, godere, della salvezza operata da Dio e poi dimenticarsene poco dopo… È incredibile pensare a quanti prodigi Dio ha operato per il popolo d’Israele nell’esodo pasquale e costatare la più radicale irriconoscenza… Non facciamo come gli struzi: la meraviglia esercitata dallo sguardo sugli altri serve proprio a risvegliare in noi la coscienza dello stesso atteggiamento! Se vogliamo, ancor più concretamente, possiamo ravvisare la mancanza di gratitudine generalizzata nella nostra società: non siamo grati ai nostri nonni per i sacrifici che hanno fatto per noi; non siamo grati a chi si prende cura di noi nella malattia; non siamo grati a chi ci ama nonostante la nostra inamabilità; non siamo grati a chi ci regala un sorriso… Piuttosto paghiamo un servizio pur di non dover avere degli obblighi di riconoscenza! Mamma mia: la vita dovrebbe essere un grazie gridato dal mattino alla sera! La vita dovrebbe essere essenzialmente gratitudine! Così l’hanno concepita i cristiani: per questi vivono quotidianamente dell’Eucaristia! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Bortolo nel suo passaggio da vita in vita