Mi accorgo sempre di più di far parte di un mondo che è ormai passato… sono anagraficamente ancora giovane ma appartengo ad un tempo che aveva tutt’altri punti fermi rispetto a quelli di oggi – posto che ci siano punti fermi… -. Mi ricordo che le persone avevano uno status che richiedeva atteggiamenti e comportamenti diversi: c’era quasi vergogna di fronte al medico, al maresciallo, alla maestra, al prete… Quando capitava di incontrarli, ci si preparava, sembrava di non essere mai all’altezza ad un incontro con loro. Oggi non c’è più distinzione! I ruoli sono statti aboliti… siamo tutti alla pari… Persino Dio lo abbiamo ridotto ad un corollario della vita, ad un amichetto che si frequenta a piacere, ma senza alcun timore di sorta. È così che possono apparire esagerate ai nostri orecchi le parole del centurione a Gesù che gli fa visita per la malattia del figlio: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto»… Eppure è bene che consideriamo in questo tempo d’avvento l’umiltà di Dio nel chinarsi su di noi per prendersi cura della nostra umanità… Una maggior presa di coscienza della nostra meschinità non guasterebbe… Buona giornata