Quante volte ci capita di chiederci se davvero sappiamo pregare! L’impressione che si ha, è quella di dire tante di quelle parole che, alla fine, non se ne capisce nemmeno la logica! Oltre a questo, il pensiero strisciante circa la totale infruttuosità… quasi che nessuno ci ascoltasse! Tutti pensieri che addolorano e suscitano domande scandalose, fino a rasentare l’apostasia… Ecco: proprio quando ci assalgono questi pensieri, a soccorrerci ci sovviene la massima consolante e provvidenziale che san Paolo scrive nella sua Lettera ai Romani: «Non sappiamo come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili». È proprio così: quello che noi sentiamo non è falso! Quell’aridità, quella amarezza, quella insoddisfazione, quel senso di vuoto che proviamo nella preghiera non sono una semplice tentazione: sono proprio il tappo che il peccato originale ci ha messo nel cuore e che ci rende inaccessibile il volto del Padre! In soccorso ci viene il dono dello Spirito che, inabitandoci dal giorno del battesimo, parla a nome nostro, chiedendo al Padre ciò di cui noi abbiamo bisogno! Ogni volta che preghiamo dobbiamo essere consapevoli che la vera preghiera non è quella che affiora dalle nostre labbra ma quella che dal cuore, grazie allo Spirito, arriva direttamente al cuore del Padre! Ed è certamente esaudita… bello pregare con una certezza del genere! Buona giornata