Gli Scribi sono responsabili insieme ai Farisei della condanna a morte di Gesù. Gli Scribi erano considerati i più grandi esperti della Parola di Dio! Conoscevano la Scrittura nei minimi dettagli… Io mi chiedo come abbia potuto sfuggire loro il brano del libro della Sapienza che oggi ci è proposto nella liturgia? Leggendolo avrebbero potuto ravvisare tutti gli elementi di somiglianza tra Gesù e il giusto perseguitato
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e chiama se stesso figlio del Signore.
Proclama beata la sorte finale dei giusti
e si vanta di avere Dio per padre.
Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».

Ci sono tutti gli elementi per sovrapporre la figura di Gesù con il giusto descritto dalla Sapienza: solo occhi prevenuti e malvolenti potevano non accorgersene! In quante situazioni siamo così anche noi… Buona giornata