Mi meraviglio sempre quando sento contrapporre la scienza alla fede, come se chi fa ricerca non possa credere e chi crede non possa fare vera ricerca… La realtà è sotto gli occhi di chi crede e di chi non crede nella stessa identica forma: se un elemento chimico è formato da determinati componenti lo è per chi crede e per chi non crede, non cambia assolutamente niente! Tant’è che ci sono bravissimi scienziati credenti e non credenti: la fede non toglie la capacità di indagare! È Dio stesso che ha reso l’uomo capace di capire la realtà: «Pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita» leggiamo oggi nel Libro del Siracide. Dio è contento quando l’uomo si appropria della realtà e la rende favorevole al suo sviluppo e al suo benessere! Qualcuno potrebbe chiedersi: perché Dio non svela tutto e subito lo scibile all’uomo evitandogli di brancolare nel buio dentro misteri complessi e inestricabili? Dove sarebbe la grandezza dell’uomo se tutto fosse evidente come una banalità? Il salire la china del sapere da parte dell’uomo è parte della sua dignità, della sua partecipazione al sapere di Dio! Man mano che l’uomo conosce e scopre cose nuove innalza se stesso e contempla la grandezza di Dio che tutto ha fatto con sapienza e amore… Buona giornata