«Credo; aiuta la mia incredulità!». Mi piace questa preghiera rivolta a Gesù dal padre di un indemoniato per ottenerne la liberazione del figlio dal maligno. È una preghiera molto umana, capace di verità profonda: la tentazione dell’incredulità è sempre nel cuore… il dubbio, la domanda, l’incertezza, assalgono l’intimo e interrogano. Non ci dobbiamo spaventare e nemmeno allarmare come se fossimo a rischio scetticismo: è lo spazio che Dio ci ha donato per la libertà! Il credere non è una semplice attitudine che uno ha o non ha per natura ma un atto preciso della libertà: si sceglie di credere! Mi fa irretire quando sento espressioni “beato te che credi, piacerebbe anche a me ma non ho la fede”… Per nessuno la fede è una passeggiata! La fede è una lotta, è un permanente contrastare il proprio orgoglio e la propria presuntuosità… è un abbandonarsi quotidiano a Colui che si è scelto di amare e da cui ci si è sentiti amati per primi… Direi che proprio come nel matrimonio o nell’ordine: ci si sposa e ci si consacra perché avvolti dall’amore… poi, dentro questo amore ci si impegna giorno per giorno per portare a compimento l’opera iniziata! Ne vale la pena: tante sono le fatiche ma di più le soddisfazioni! Bello! Buona giornata