«Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». È una battuta di Gesù che, a mio parere, va letta con molta attenzione: la parola ricchezza va assolutamente letta in senso lato! Non nella categoria restrittiva dei beni economici ma delle facoltà in generale dell’uomo. Fuori dubbio che una ricchezza economica importante può interferire sulla capacità dell’uomo di stare con i piedi per terra e favorire una propria personale esaltazione… ma non di meno tutte quelle presunzioni di sufficienza che fanno di un uomo pieno di sé, indifferente agli altri, incapace di riconoscere i propri limiti, in un sostanziale delirio di onnipotenza! La condizione ideale dell’uomo è quella dell’umiltà! Perché? Perché evita l’autoreferenziale esaltazione e permette di attribuire a Dio ogni atto degno di rilievo e di apprezzamento! Chi ha una stima troppo alta di sé non entra nel Regno dei cieli… indugia sul proprio io… considera sempre l’altro un antagonista! Pensa solo al mantenimento della propria posizione e, pertanto, non è in grado di accogliere i doni che Dio elargisce a piene mani! Maria di Nazareth evidenzia benissimo questa cosa: si sente la donna più umile del paese ma sa che lo Spirito farà grandi cose! Buona giornata
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