Che meravigliosa pagina di Vangelo: degli amici portano un paralitico da Gesù perchè lo guarisca e lui dice «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Provate ad immaginare il pensiero degli astanti: “abbiamo chiesto la guarigione delle gambe, cosa centrano i peccati?”… Gesù, che legge i cuori, capisce il disorientamento: il fatto è che Lui è venuto a salvarci dal peccato e non dalla nostra finitezza! Per Gesù mettere apposto un arto che non funzione è un giochino da ragazzi, tanto che subito dopo, a scanso di equivoci, opera pure il miracolo rimettendo in piedi il paralitico… Ma quest’ultimo atto non è di per sè salvifico: è una guarigione ma non è quella radicale di cui l’uomo ha davvero bisogno! È il peccato la vera malattia dell’uomo, quella che rende miopi e non permette di vedere l’amore di cui il Padre è capace! Come Chiesa dobbiamo riflettere molto sulla nostra missione: è doveroso soccorrere i poveri, mettersi al servizio per risollevare le condizioni degli indigenti! Il mondo ce lo chiede e lo aspetta con trepidazione… Ma noi dobbiamo, come Gesù, ricordare che la prima carità che va esercitata è nei confronti del cuore ferito! La misericordia è il nodo nevralgico dell’evangelizzazione! Buona giornata