Fare le abluzioni era usanza ormai assodata presso il popolo di Israele. Fare le abluzioni significa lavarsi sommariamente il corpo o una parte di esso, in questo caso le mani. Non lavarsi le mani, da un certo punto di vista, era come andare oltre una cultura intera; e Gesù fece questo.

D’altra parte anche sedersi a tavola con una persona rivestiva tutta una simbolica, perché si accettava di stare alla presenza di qualcuno e di far parte della sua stessa vita, condividendo uno dei momenti più importanti e preziosi della giornata: il pasto.

Gesù accetta la relazione (il pasto insieme) e sta con ciascuno, ma va oltre le usanze (le abluzioni), che nel racconto di oggi sono per il Maestro addirittura delle apparenze. Infatti con la frase “Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria” Gesù allude ad una ipocrisia di fondo, che ci fa vivere una vita divisa, dove ciò che si pensa e si crede non corrisponde a ciò che si fa.

Il Signore suggerisce di pulire anzitutto il nostro cuore dai vizi e dalle cattiverie, e tutto – anche l’esterno – sarà puro.