«Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno», così dice il Signore Gesù ai farisei che lo incalzano sulla sua predicazione. La reazione è infuocata: non è assolutamente ipotizzabile per l’uomo immaginare il superamento della morte! Al limite, si può pensare ad una risurrezione spirituale ma “sperimentare” la morte è un dato biologico incontrovertibile! Gesù non si ferma alla carne… l’uomo è Spirito, anima e corpo! Chi accoglie lo Spirito non vive la morte come nemica da combattere ma come nemica già vinta da Gesù! Non c’è fine per chi è diventato figlio nel Figlio! Proprio come dice il Salmo 26: «contemplerò il volto del Signore nella terra dei viventi». Non c’è bisogno di un oltre per sperimentare la vita piena: già ora colui che è passato attraverso il lavacro battesimale ha la visione dell’abbraccio del Padre e così non sperimenta la morte! Meglio: non sperimenta il dolore che la morte è capace di suscitare! Mi piacerebbe intervistare un po’ di credenti e verificare quanto questi pensieri fanno davvero parte del loro modo di pensare la vita… Troppi vivono la fede come un salva-vita post mortem… La fede invece ha un valore preciso a favore della vita stessa! Buona giornata
p.s. Una preghiera per Giannina che si presenta al cospetto della Trinità misericordia
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